pireddaepartners.eu Rss https://www.pireddaepartners.eu/ La qualità al servizio del valore it-it Tue, 4 Apr 2023 18:50:20 +0000 Fri, 10 Oct 2014 00:00:00 +0000 http://blogs.law.harvard.edu/tech/rss Vida Feed 2.0 segreteria@pireddaepartners.eu (pireddaepartners.eu) segreteria@pireddaepartners.eu (Gianluca Piredda) Archivio https://www.pireddaepartners.eu/vida/foto/sfondo.jpg pireddaepartners.eu Rss https://www.pireddaepartners.eu/ Sorgente conquista Condotte: garantiti lavori per 1,2 miliardi https://www.pireddaepartners.eu/post/665/sorgente-conquista-condotte-garantiti-lavori-per-12-miliardi

L'editore del quotidiano «Il Foglio», ovvero il gruppo Sorgente riconducibile alla famiglia Mainetti, conquista il ramo core del gruppo Condotte in amministrazione straordinaria, storica impresa di costruzioni attiva in molteplici settori: ferrovie, ospedali, strade, opere civili e opere marittime. Il valore dell'acquisizione è pari a 14,2 milioni di euro. Ne danno notizia i commissari straordinari Giovanni Bruno, Gianluca Piredda e Matteo Uggetti. Sorgente è una holding presente nei settori immobiliare, finanza, infrastrutture ed editoria. All'apertura della procedura di amministrazione straordinaria, il Gruppo Condotte si componeva di circa 100 partecipazioni detenute in società operative, società di progetto e società consortili. Tra queste anche Inso Spa, poi acquisita da Fincantieri in partnership con la Regione Toscana, con requisiti dimensionali tali da poter sostenere un'autonoma procedura di amministrazione straordinaria. A oggi la maggior parte delle società attive sono state cedute.

Il ramo d'azienda Condotte oggetto di alienazione al gruppo Sorgente include un portafoglio lavori composto da 10 commesse, un valore della produzione a finire pari a circa 1,2 miliardi di euro e personale impiegato pari a 425 unità, di cul 160 in Italia. In virtù di questo accordo, la società di costruzioni Condotte, grazie a un complesso e faticoso percorso di gestione in continuità svolto dai commissari straordinari, potrà continuare, dopo 143 anni dalla sua costituzione, a realizzare, in Italia e nel mondo, progetti ingegneristici all'avanguardia e innovativi.

La società Condotte d'Acqua, nata il 7 aprile del 1880, per contribuire a risolvere il problema della fornitura di risorse idriche delle Regioni e dei Comuni meno sviluppati del Paese e, poi, divenuta negli anni 2000 uno dei leader nazionali del settore delle costruzioni pubbliche, era entrata in crisi nel corso della seconda metà del 2010. Crisi conclamatasi nell'agosto del 2018 con la domanda di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi ex c.d. legge Marzano. La crisi del gruppo Condotte ha avuto effetti devastanti per l'indotto del settore edilizio, basti solo pensare che il passivo accertato dal Tribunale di Roma supera i 3 miliardi di euro e si pone, quindi, come secondo soltanto al crack del gruppo Parmalat.

Per una volta, però, un processo di ristrutturazione aziendale ha un lieto fine.

[...]

Articolo completo ilsole24ore.com

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Tue, 4 Apr 2023 18:50:20 +0000 https://www.pireddaepartners.eu/post/665/sorgente-conquista-condotte-garantiti-lavori-per-12-miliardi g.piredda@pireddaepartners.eu (Gianluca Piredda)
Stadio ’Alberto Picco’: depositati studio di fattibilità e piano economico finanziario https://www.pireddaepartners.eu/post/658/stadio-alberto-picco-depositati-studio-di-fattibilita-e-piano-economico-finanziario

Lo Spezia Calcio comunica di aver depositato in data odierna il Piano Economico Finanziario (di seguito PEF) e lo Studio di Fattibilità per il proseguimento dei lavori di ammodernamento e ristrutturazione dello stadio “Alberto Picco”, la cui progettazione è stata affidata alla società GAU Arena, con l’intento di creare un impianto moderno, sostenibile, sicuro e adatto alle esigenze della città, nel quale la squadra possa respirare ancora di più il calore dei propri sostenitori.

Il progetto di durata pluriennale, che ha visto nella prima fase la ristrutturazione della “Curva Piscina”, inaugurata nel settembre 2021 con una capienza aumentata a 3.176 posti, si completerà nell’estate 2024 ed è funzionale da un lato all’adeguamento dello Stadio agli standard ed ai requisiti previsti dai Criteri Infrastrutturali vigenti, dall’altro all’ammodernamento generale dell’Impianto, al fine di dotarlo dei comfort e dei servizi richiesti  così da mettere a disposizione della città e dei tifosi un impianto proiettato al futuro.

Nel dettaglio le linee guida del progetto di ristrutturazione dello Stadio risultano essere:

- l’aumento dei posti a sedere al fine di raggiungere la capienza minima di 12.000 posti;

-la realizzazione di nuove aree hospitality, la creazione di sky box e field box, oltre che di nuove aree destinate ai media; 

-la sostenibilità dell’intero progetto, con la previsione di spazi flessibili e multifunzionali che possano fornire servizi di alto livello anche nei non match day;

-la digitalizzazione, la sostenibilità energetica, l’inclusione e la strategia di fan engagement.
 

L’elenco degli interventi proposti nello studio di fattibilità, auspica di seguire il seguente cronoprogramma:

  • giugno-settembre 2021: rifacimento della Curva Piscina (lavori già eseguiti);
  • novembre-dicembre 2022: ultimazione della nuova Curva Piscina mediante la creazione di nuovi “corner” ai lati della struttura realizzata nel 2021 e rifacimento dei servizi igienici del settore Distinti;
  • estate 2023: ristrutturazione ed ammodernamento della Tribuna Principale con esecuzione dei seguenti interventi:

- realizzazione di un nuovo edificio posto alle spalle della Tribuna che avrà al suo interno le zone media, un’area hospitality al piano primo, oltre ad alcuni locali di supporto;

-ristrutturazione del piano spogliatoi per renderli conformi ai criteri infrastrutturali richiesti;

-sistemazione di nuovi seggiolini in tutta la Tribuna.

Inoltre, in questa fase, si prevede la sostituzione dei seggiolini dell’intero settore Distinti e il rifacimento dei servizi igienici della Curva Ferrovia.

  • estate 2024: realizzazione della copertura della Curva Ferrovia.

Il totale dell’investimento dell’intero progetto previsto nel PEF è pari a Euro 12,2 Milioni, IVA compresa; per garantire la sostenibilità del progetto e l’equilibrio economico-finanziario di medio e lungo termine, oltre a risorse proprie della Società e al ricorso a possibili finanziamenti, sarà anche richiesta una contribuzione da parte degli enti pubblici.

A tal proposito, il Club intende ringraziare pubblicamente il Comune della Spezia per la proficua collaborazione e per l’importante ruolo svolto a supporto della creazione e realizzazione di un progetto che non ha solo l’obiettivo di creare uno stadio adeguato esclusivamente alle esigenze sportive, ma che possa essere un fiore all’occhiello per tutta la collettività, ospitando eventi extra calcistici a beneficio di tutto il territorio spezzino.

Si ringraziano inoltre tutti i consulenti e collaboratori che hanno lavorato alla realizzazione del progetto, principalmente in questa fase rappresentati da Gau Arena per la fase progettuale, ICS Advisory e Piredda & Partners per per la parte di advisory e consulenza al PEF e l’Avv. Pier Giorgio Leoni per il supporto fornito in fase di assistenza legale.

L’adempimento odierno rappresenta un’ulteriore dimostrazione della volontà di rafforzamento del Club voluta dalla Proprietà, che ha tra i propri obiettivi primari non solo il miglioramento delle strutture, ma di tutte le aree, a partire da quella tecnica, essenziale per assicurarsi un futuro radioso, solido e competitivo, che possa rendere orgogliosi tutti i tifosi dello Spezia Calcio, che mai hanno fatto mancare il loro prezioso appoggio e che meritano una squadra e uno stadio all’altezza delle proprie aspettative e della propria centenaria storia.

Si specifica infine che nei prossimi mesi, qualora venisse rilasciata la dichiarazione di “pubblica utilità” da parte del Comune della Spezia in relazione a quanto presentato in data odierna, Spezia Calcio provvederà al deposito del progetto definitivo e successivamente a tutti gli altri adempimenti necessari richiesti dalla normativa vigente al fine di poter arrivare alla fase esecutiva finale.

Articolo originale su acspezia.com

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Tue, 25 Oct 2022 19:55:14 +0000 https://www.pireddaepartners.eu/post/658/stadio-alberto-picco-depositati-studio-di-fattibilita-e-piano-economico-finanziario g.piredda@pireddaepartners.eu (Gianluca Piredda)
Convertito in legge con modificazioni il d.l. n. 118/2021: in cosa consiste? (pt.2) https://www.pireddaepartners.eu/post/657/convertito-in-legge-con-modificazioni-il-dl-n-1182021-in-cosa-consiste-pt2

Nel precedente contributo qui pubblicato si è affrontato il tema dell’ultimo intervento legislativo operato in materia di crisi d’impresa, con il quale si è giunti alla conversione in legge del decreto del 24 agosto 2021 (n.118/2021), modificandolo in vari punti.

Dopo aver visto più da vicino il nuovo istituto della composizione negoziata, ci si era fermati al punto in cui l’esperto nominato consegna la relazione finale che illustra l’andamento delle trattative che possono avere sia esito positivo sia esito negativo.

Nel caso in cui, nonostante le trattative si siano svolte secondo correttezza e buona fede, non abbiano comunque avuto un esito positivo e le soluzioni individuate non siano state ritenute praticabili, l’imprenditore può però avvalersi di un altro strumento: presentare al Tribunale compente (entro 60 giorni dalla consegna della relazione dell’esperto incaricato) una proposta di concordato per cessione dei beni insieme a un piano di liquidazione, il così detto concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio

Anche questo istituto è una novità per il nostro ordinamento, in quanto, rispetto alle procedure concordatarie già previste dalla Legge Fallimentare, non richiede alcuna adesione da parte dei creditori e non ha una soglia minima di soddisfazione per gli stessi. La caratteristica che lo contraddistingue è proprio la procedura snella e agile che punta a dotare gli imprenditori di uno strumento efficace e rapido che fa sì che il Tribunale possa omologare la proposta di concordato semplicemente dopo aver verificato che:

  • sussista la regolarità del contraddittorio e del procedimento;

  • si rispetti l’ordine di prelazione; 

  • si presenti un piano fattibile che non arreca pregiudizio ai creditori rispetto all’alternativa della liquidazione fallimentare e che assicura un’utilità a ciascun creditore.

 

Alcune modifiche alla legge fallimentare

In aggiunta a quanto detto sinora, con il D.L. 118/2021 sono stati incamerati nella Legge Fallimentare alcuni istituti che avrebbero dovuto entrare in vigore congiuntamente all’entrata in vigore del CCI. Proprio a causa del differimento di quest’ultimo alcuni provvedimenti per essere resi operativi da subito sono stati inglobati nella L.F. modificandola.

In particolare:

  1. è stata introdotta la disciplina sulle modifiche agli accordi di ristrutturazione dei debiti di cui all’art. 182-bis, prevedendo che, in caso di modifiche sostanziali del piano prima dell’omologa, deve essere rinnovata sia l’attestazione, sia il consenso dei creditori; in caso di modifiche sostanziali degli accordi prima dell’omologa, deve essere rinnovata solamente l’attestazione e in caso di modifiche sostanziali del piano dopo l’omologa, l’imprenditore ha facoltà di modificare il piano unilateralmente per assicurare l’esecuzione degli accordi. Se lo fa, però, deve chiedere il rinnovo dell’attestazione e pubblicare il nuovo piano e la nuova attestazione nel Registro delle Imprese, ai quali i creditori hanno diritto di opporsi entro 30 giorni;

  2. è stato sostituito l’art. 182-septies estendendo gli effetti degli accordi di ristrutturazione dei debiti anche ai creditori non aderenti diversi da banche o intermediari finanziari, unici nella legge attuale a poterne usufruire, introducendo i così detti accordi di ristrutturazione a efficacia estesa. Tale estensione è possibile, però, a patto che vengano rispettati specifici requisiti quali “l’adesione all’accordo di creditori rappresentanti almeno il 75% dei crediti appartenenti alla stessa categoria”, “la soddisfazione dei creditori non aderenti in misura non inferiore rispetto alla liquidazione” e “la previsione della prosecuzione dell’attività d’impresa in via diretta o indiretta”;

  3. è stato introdotto l’art. 182-opties che disciplina la convenzione di moratoria la quale, stipulata tra imprenditore (anche non commerciale) e i suoi creditori consente una dilazione delle scadenze dei crediti, oppure la rinuncia agli atti oppure la sospensione delle azioni esecutive o conservative. L’efficacia della convenzione di moratoria è estesa anche ai creditori non aderenti appartenenti alla medesima categoria, ma in tal caso devono possedere specifici requisiti: “(i) i crediti dei creditori aderenti appartenenti alla categoria rappresentino il 75% di tutti i creditori di quella categoria, (ii) i creditori non aderenti subiscano un pregiudizio proporzionato e coerente con le ipotesi di soluzione della crisi o dell’insolvenza in concreto perseguite e (iii) un professionista indipendente abbia attestato la veridicità dei dati aziendali, l’idoneità della convenzione  a disciplinare provvisoriamente gli effetti della crisi e la sussistenza dei requisiti necessari per la conclusione della convenzione di moratoria”;

 

  1.  è stato introdotto l’art. 182-novies contente la disciplina sugli accordi di ristrutturazione agevolati, con requisiti più favorevoli per la loro omologazione come ad esempio: la percentuale di adesione dei crediti scende al 30% (invece del 60% indicato all’art. 182-bis l. fall.) se il debitore ha rinunciato alla moratoria per soddisfare i creditori non aderenti e se non ha mai presentato precedentemente una domanda di concordato “in bianco” (ossia una domanda prenotativa, ex art. 182 bis, sesto comma, l. fall.).

 

Un’ultima modifica da segnalare è che, fino al 31 dicembre 2021, per gli imprenditori che hanno ottenuto l’omologazione di un concordato preventivo con continuità aziendale (dal 1° gennaio 2019), resta l’improcedibilità dei ricorsi per la risoluzione del concordato e per la dichiarazione di fallimento.

 

Conclusione

Da quanto detto emerge con chiarezza che per tutte le modifiche approvate con il Decreto 118/2021 si è voluta seguire la ratio che caratterizza le scelte del legislatore nel voler da un lato modificare e svecchiare la Legge Fallimentare, ma dall’altro preservare la norma vigente posticipando l’entrata in vigore del CCI per non creare ulteriore confusione in seno a una situazione tanto complicata come quella emergenziale causata dalla pandemia e che ancora fatichiamo a scrollarci dalle spalle.

Si è cercato di fornire il maggior numero di strumenti possibili a favore degli imprenditori in stato di insolvenza e di squilibrio economico-patrimoniale affinché possano garantire la continuità aziendale e superare il momento di crisi. La composizione negoziata, la convenzione di moratoria e gli accordi di ristrutturazione a efficacia estesa da una parte e il concordato semplificato dall’altra sono veri e propri esempi di strumenti che nel concreto possono rivelarsi utili alla preservazione delle aziende in difficoltà, riducendo anche costi e tempi di molte procedure.

Gianluca Piredda

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Tue, 4 Jan 2022 17:33:51 +0000 https://www.pireddaepartners.eu/post/657/convertito-in-legge-con-modificazioni-il-dl-n-1182021-in-cosa-consiste-pt2 g.piredda@pireddaepartners.eu (Gianluca Piredda)
Convertito in legge con modificazioni il d.l. n. 118/2021: in cosa consiste? https://www.pireddaepartners.eu/post/656/convertito-in-legge-con-modificazioni-il-dl-n-1182021-in-cosa-consiste

Abbiamo assistito negli ultimi anni a molti rimaneggiamenti alla legislazione che regola la crisi e l’insolvenza delle imprese. Con il Decreto Legislativo del 12 gennaio 2019, il così detto Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza abbreviato comunemente con la sigla CCI, è stato messo a punto un codice che consenta di andare oltre alla Legge Fallimentare (L. Fall.) diretta discendente del Regio Decreto del 16 marzo 1942, n.267 e non più in grado di interpretare l’attuale situazione delle aziende nonostante la difficoltà di scardinare le molte procedure e strumenti ormai noti e sedimentati nelle prassi. Se per secoli infatti il diritto fallimentare è ruotato attorno all’istituto del fallimento (come fosse un prototipo delle procedure concorsuali) volto a liquidare il patrimonio dell’imprenditore insolvente e a ripartirne il ricavato tra i creditori, allo stato attuale si è completamente modificata la prospettiva dalla quale vedere questo istituto e si è generata l’esigenza di dissociare le sorti dell’imprenditore insolvente da quelle dell’impresa in crisi tentando di riformare la legge nell’ottica del mantenimento produttivo delle aziende privilegiando l’adozione di strumenti che consentano la continuità aziendale e facendo, di fatto, cadere nell’obsolescenza lo stesso concetto di fallimento.

Fatta questa doverosa premessa che getta luce su quella che è la ratio alla base del CCI, l’insorgere della crisi pandemica nel marzo 2020 ha dato vita a una situazione emergenziale straordinaria che, a catena, ha portato allo slittamento dell’entrata in vigore del nuovo codice per consentire alle imprese di poter continuare a fare affidamento sugli strumenti già vigenti e facilmente applicabili nella prassi giuridica per consuetudine. L’ultimo intervento legislativo operato, che ha portato alla conversione in legge del decreto del 24 agosto 2021 (n.118/2021), ha dunque ripreso in mano le questioni inerenti alla crisi d’impresa, ma modificando il decreto n.118 in vari punti.

Innanzitutto, ha predisposto un ulteriore rinvio dell’entrata in vigore del CCI, che viene rimandato al 16 maggio 2022 fatta eccezione per:

  • le previsioni già entrate in vigore e che restano vigenti;
  • le disposizioni del Titolo II, Parte I, ossia gli strumenti di allerta e il procedimento di composizione assistita della crisi dinnanzi all’OCRI (Organismo di Composizione della Crisi d’Impresa), le quali entreranno in vigore a partire dal 31 dicembre 2023;
  • il nuovo istituto volontario della composizione negoziata della crisi d’impresa, che è stato reso accessibile dal 15 novembre allo scopo di agevolare (vista la particolare situazione vigente) gli imprenditori che hanno necessità di ristrutturare il proprio debito.

 

Composizione negoziata della crisi d’impresa

La composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa è un nuovo istituto che viene messo a disposizione di tutti gli imprenditori (sia commerciali, sia agricoli) che, trovandosi in condizione di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario tale per cui è molto probabile il profilarsi di una situazione di crisi o d’insolvenza, possono tentare la ristrutturazione del proprio debito in via stragiudiziale e conseguentemente tentare di preservare la continuità aziendale.

L’imprenditore dovrà fare richiesta, corredandola di specifici documenti, su una piattaforma digitale appositamente istituita presso le Camere di Commercio dell’ambito territoriale di appartenenza, affinché venga nominato un esperto qualificato e indipendente, iscritto in un apposito albo, che lo possa affiancare e assistere nella negoziazione con i creditori e con eventuali terzi interessati.

Se viene presentata istanza per l’accesso alla composizione negoziata da parte di imprese che fanno parte di un gruppo aziendale, non deve necessariamente fare istanza l’intero gruppo, ma quelle società appartenenti ad esso che non hanno presentato istanza possono comunque essere invitate dall’esperto a partecipare alle trattative.

Concretamente la nomina di tale esperto avverrà ad opera di una commissione che resta in carica per due anni e che è composta da:

  • un magistrato designato dal presidente della sezione specializzata in materia di impresa del tribunale del capoluogo di regione (o provincia autonoma di Trento o di Bolzano) in cui è stata ricevuta l’istanza;
  • un membro designato dal presidente della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura presso la quale è costituita la commissione;
  • un membro designato dal prefetto del capoluogo di regione (o provincia autonoma di Trento o di Bolzano) nel cui territorio è stata ricevuta l’istanza.

La caratteristica principale della composizione negoziata è che non vi è ‘spossessamento’ dell’imprenditore, il quale mantiene la facoltà di gestione ordinaria e straordinaria dell’impresa, tranne per quanto concerne alcuni specifici atti e obblighi informativi dovuti all’esperto, che se lo ritiene opportuno può segnalare mediante iscrizione del proprio dissenso nel Registro delle Imprese quali di questi atti siano stati individuati come pregiudicanti per gli interessi dei creditori.

L’accesso alla composizione negoziata, inoltre, non impone di per sé che all’impresa vengano revocati gli affidamenti bancari, ma per contrarre finanziamenti prededucibili o finanziamenti infragruppo, o per trasferire l’azienda o una sua parte, c’è bisogno di una specifica autorizzazione del Tribunale. Nel caso in cui non si riuscisse a raggiungere nessun accordo con i creditori, può sopraggiungere la richiesta di intervento del Tribunale per la determinazione di eque condizioni di contratto per il periodo che serve all’insolvente per assicurare la continuità aziendale. 

Un altro aspetto importante di questo istituto concerne le misure protettive del patrimonio che possono essere richieste dall’imprenditore, sia con l’istanza introduttiva, sia successivamente. Se si sceglie questa seconda strada, per continuare a beneficiare di esse, pena la loro inefficacia, l’imprenditore è tenuto a depositare un apposito ricorso davanti al Tribunale competente e pubblicare, entro 30 giorni, nel Registro delle Imprese il numero del relativo procedimento. Il Tribunale, in seguito, deciderà se confermarle o revocarle. La durata di tali misure protettive va da un minimo di 30 a un massimo di 240 giorni e possono essere disposte anche soltanto nei confronti di alcuni creditori e non di tutti.

In ultimo, da quando viene pubblicata l’istanza e fino al momento in cui si conclude la composizione negoziata, è impossibile che vengano pronunciate sentenze di fallimento o di accertamento dello stato di insolvenza dell’imprenditore.

Se le parti non individuano una soluzione l’incarico dell’esperto di potrà dire concluso dopo 180 giorni, quando egli presenterà una relazione finale redatta di suo pugno e debitamente inserita nella piattaforma dedicata alla composizione negoziata. In base all’esito positivo o negativo delle trattative l’imprenditore può accedere a diversi strumenti.

Se l’esito è positivo l’imprenditore può:

  1. concludere un contratto con uno o più creditori;
  2. concludere un accordo che produca gli stessi effetti del piano attestato di risanamento, senza necessità di attestazione;
  3. concludere un accordo tra quelli disciplinati agli articoli 182-bis, 182-septies, 182-octies, 182-novies della Legge Fallimentare.

Se l’esito è negativo l’imprenditore può:

  1. predisporre un piano attestato di risanamento;
  2. accedere a una procedura concorsuale disciplinata dalla legge oppure proporre una domanda di concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio.

Gianluca Piredda

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Fri, 3 Dec 2021 16:56:00 +0000 https://www.pireddaepartners.eu/post/656/convertito-in-legge-con-modificazioni-il-dl-n-1182021-in-cosa-consiste g.piredda@pireddaepartners.eu (Gianluca Piredda)
Decreto Semplificazioni: novità gestione degli appalti pubblici https://www.pireddaepartners.eu/post/653/decreto-semplificazioni-novita-gestione-degli-appalti-pubblici

Il 28 maggio scorso è stato approvato dal Consiglio dei Ministri e, conseguentemente, pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 31 maggio 2021, il Decreto-legge n.77/2021, chiamato più comunemente Decreto Semplificazioni.

I due temi principali affrontati nel lungo testo (68 articoli), recante titolo “Governance del Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure”, sono da una parte la normazione delle strutture governative preposte all’espletamento dei progetti relativi al PNRR e, dall’altra, la semplificazione di molti ambiti inerenti alla Pubblica Amministrazione, con particolare riguardo per ciò che concerne la gestione degli appalti pubblici.

Proprio di questo secondo punto, a noi molto caro, ci preme parlare nel seguente contributo, tentando di fornire un’utile sintesi dei principali provvedimenti presi al riguardo.

 

Codice Appalti

Per quanto riguarda le procedure del Codice appalti (affidamento diretto), per velocizzarle e semplificarle, è stata prorogata la soglia fino al 30 giugno 2023 (precedentemente collocata in data 31 luglio 2021). Sono, inoltre, state introdotte delle modifiche per quanto riguarda tale forma di affidamento che diventa agibile anche per servizi e forniture di ingegneria e architettura di importo inferiore ai 139 mila euro (precedentemente 75.000 euro) adeguandosi così alla soglia comunitaria, facendo sì che in tali casi la stazione appaltante possa procedere all’affidamento senza consultare necessariamente più operatori economici. Mentre per i servizi di importo superiore alla soglia comunitaria o di lavori compresi tra i 150 mila e 1 milione di euro sarà necessario invitare almeno cinque operatori economici che diventano dieci sopra il milione di euro.

 

Subappalto

Passando invece alla materia del subappalto, l’azione delle nuove norme si articola in due fasi. Nella prima fase, ossia dall’entrata in vigore (1° giugno) e fino al 31 ottobre 2021, il subappalto - in deroga alle norme attuali che lo attestano al 30% - non potrà superare il 50% dell’importo complessivo del contratto di lavori (e forniture e servizi). Rimane vietata l’intera cessione del contratto di appalto a terzi sia dell’integrale esecuzione dei lavori sia dell’esecuzione prevalente delle lavorazioni ad alta intensità di manodopera. Il subappaltatore deve, in ogni caso, mantenere gli standard qualitativi e di prestazioni che sono stati sottoscritti da chi ha vinto l’appalto garantendo trattamento e retribuzione dei lavoratori pari a quella garantita dal contraente principale (anche tramite l’applicazione dello specifico contratto collettivo nazionale). Nella seconda fase, ossia quella che inizia a partire dal 1° novembre 2021, verrà rimosso qualsiasi limite quantitativo al subappalto, ma dovranno essere indicate nei documenti di gara (da parte della stazione appaltante) quelle prestazioni che saranno obbligatoriamente eseguite, per la loro specificità, da chi si è aggiudicato la gara originariamente. Sempre le stazioni appaltanti dovranno espressamente indicare quali siano quelle opere in cui è necessario un più stretto controllo delle attività di cantiere affinché siano garantite le condizioni di lavoro e dunque la sicurezza e la salute dei lavoratori, prevenendo anche l’ipotetica infiltrazione criminale (ciò fatto salvo nel caso in cui i subappaltatori siano iscritti nell’anagrafe antimafia o nelle cosiddette white list).

 

Trasparenza, premi e penali

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) aprirà, inoltre, un fascicolo virtuale per ogni operatore economico in cui conservare tutti i dati necessari per la partecipazione alla gara facendo sì che diventi più snello e semplice monitorare le attività da parte della stazione appaltante. Quest’ultima, dunque, non potrà più improvvisarsi dovendo rispettare in piena trasparenza requisiti di qualità, di esperienza pregressa, personale qualificato e strumentazioni tecniche, requisiti che le commissioni giudicatrici potranno facilmente monitorare tramite le apposite piattaforme informatiche. Premi e penali sono stati prescritti per l’esecuzione nei termini del contratto pubblico. Nello specifico:

  • premi di accelerazione: elargiti per ogni giorno di anticipo sul termine;
  • penali per il ritardato adempimento: tra lo 0,6 per mille e l’1 per mille a ogni giorno di ritardo e da determinare in base all’entità delle conseguenze che il ritardo stesso genera (fino a un massimo del 20% dell’ammontare).

 

Dibattito pubblico e appalto integrato

Modifiche anche all'istituto del dibattito pubblico, che viene rafforzato dal Decreto Semplificazioni affinché si implementi, tramite le attività della Commissione istituita presso il Ministero delle Infrastrutture, un confronto sempre maggiore tra la società civile e gli enti territoriali.

Infine, l’appalto integrato ha subito delle variazioni relativamente alla sua aggiudicazione che avverrà sulla base della scelta del progetto di fattibilità tecnico-economica presentato che sia riconosciuto come il più vantaggioso economicamente, ma che tenga conto anche degli aspetti qualitativi.

 

Opere di impatto rilevante e valutazioni di impatto ambientale

Si segnalano, poi, una serie di interventi dispiegati per le cosiddette opere di impatto rilevante. In particolare: l’alta velocità ferroviaria per la tratta Salerno-Reggio Calabria, l’alta velocità e alta capacità sulla tratta Palermo-Catania-Messina, il potenziamento della linea Verona-Brennero e altre opere di grande entità quali le dighe foranee di Genova e di Campolattaro (BN), l’ammodernamento del sistema idrico di Peschiera nel Lazio e l’implementazione delle infrastrutture legare alla zona portuale di Trieste.

Una parte molto interessante del Decreto concerne anche le tempistiche legate alla valutazione di impatto ambientale (VIA) dei progetti che rientrano nel PNRR e nel PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima). Per snellire la procedura e evitare che si allunghino troppo i tempi, è stata fissata a 130 giorni la sua durata massima. Parallelamente un’apposita commissione verrà istituita (composta da un massimo di 40 persone nominate con decreto ministeriale) per lavorare a tempo pieno alla valutazione garantendo così efficienza produttiva.

 

Pari opportunità nei contratti PNRR

Infine, da non sottovalutare sono gli interventi presi a favore dell’inserimento lavorativo di giovani e donne in relazione alle opere che saranno attuate con il PNRR. Le aziende che:

  • utilizzano o si impegnano a utilizzare “specifici strumenti di conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro per i propri dipendenti, nonché modalità innovative di organizzazione del lavoro”;
  • si impegnano ad assumere “oltre alla soglia minima percentuale [...] giovani con età inferiore a trentasei anni e donne per l’esecuzione del contratto o per la realizzazione di attività ad esso connesse”;
  • hanno rispettato negli ultimi tre anni “i principi della parità di genere e adottato specifiche misure per promuovere le pari opportunità generazionali e di genere”, sia per quanto riguarda le attribuzioni di incarichi apicali che la retribuzione;
  • non sono risultate nei tre anni precedenti come destinatarie di accertamenti per atti o comportamenti discriminatori;

avranno riconosciuto un punteggio più alto nei bandi di gara e, anzi, per quelle aziende affidatarie avranno l’obbligo di presentare un rapporto sulla situazione del personale con riferimento ai criteri di inclusione, in violazione del quale saranno sanzionate con una penale e con l’impossibilità per i 12 mesi successivi di partecipare ad altre procedure.

Gianluca Piredda

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Wed, 9 Jun 2021 17:05:42 +0000 https://www.pireddaepartners.eu/post/653/decreto-semplificazioni-novita-gestione-degli-appalti-pubblici g.piredda@pireddaepartners.eu (Gianluca Piredda)
Infrastrutture sportive - Riaperture cantieri e ammodernamento delle strutture obsolete https://www.pireddaepartners.eu/post/430/infrastrutture-sportive-riaperture-cantieri-e-ammodernamento-delle-strutture-obsolete

Il settore dello sport è in grande difficoltà per conseguenza degli effetti negativi generati dalla pandemia, ma quel che più preoccupa è anche lo stato in cui versano le infrastrutture sportive, la loro presenza insufficiente nel territorio e l’acuirsi di tutte quelle criticità pregresse che la pandemia non ha fatto altro che evidenziare e far emergere con ancora maggiore forzaGli aiuti governativi2, ma che ancora attende di vedere la luce.

Analogamente anche nella provincia di Lecce, non ci sono buone notizie sul fronte “impiantistica sportiva”. Da una parte l’esiguità delle risorse e dall’altra i molti, forse troppi, ostacoli burocratici, fatto sta che circa tremila atleti salentini si vedono costretti ad allenarsi in campagna, nei parchi o in strada, poiché oltre al campo Montefusco del centro Coni di Lecce (che è in grado di ospitare competizioni ufficiali di atletica leggera), le altre cinque strutture sono o inagibili o in fase di ristrutturazione ormai da anni. Un report dettagliato condotto dal fiduciario provinciale dei giudici di gara, Angelo Gianfreda, riporta la situazione provinciale definendola disastrosa: «Opere incompiute o con scarsa manutenzione, o addirittura oggetto di inspiegabili errori»4. E secondariamente, aggiungiamo noi, sarebbe il caso di attuare quelle modifiche strutturali che l’Europa ci chiede da anni e senza le quali non possiamo spendere le risorse europee rischiando così di mancare obiettivi importanti per il nostro Paese.

A tal proposito, la nomina – il 16 aprile – di ventinove commissari straordinari per ben 57 opere pubbliche rimaste bloccate (sempre per ritardi dovuti alla complessità delle procedure soprattutto nelle fasi progettuali) è un segnale positivo da parte del governo Draghi che mostra di voler agire nel concreto per rilanciare la situazione cantieristica. Per adesso si tratta per lo più di grandi opere nel settore delle infrastrutture ferroviarie, stradali, portuali, oltre che una metropolitana, diverse opere idriche e caserme per la pubblica sicurezza (valore complessivo di 82,7 miliardi di euro, di cui 33 miliardi già stanziati); ma è atteso per il mese di giugno un secondo decreto con ulteriori opere da sbloccare, che attendiamo di conoscere per avere una situazione più chiara del cronoprogramma di Governo.

Riapertura dei cantieri, semplificazione degli iter burocratici, messa in sicurezza e rilancio delle strutture già esistenti, utilizzo sapiente dei fondi europei destinati all’incremento e alla messa a nuovo dell’impiantistica sportiva e, a questo punto, incentivazione agli investimenti nelle infrastrutture italiane da parte dello Stato.

Tornare in carreggiata è possibile, bisogna impegnarsi per farlo concretamente.

 

Pasquale Iovine

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Mon, 17 May 2021 00:00:00 +0000 https://www.pireddaepartners.eu/post/430/infrastrutture-sportive-riaperture-cantieri-e-ammodernamento-delle-strutture-obsolete g.piredda@pireddaepartners.eu (Gianluca Piredda)
Ospedale nuovo Santa Chiara - E’ arrivata la firma del contratto https://www.pireddaepartners.eu/post/409/ospedale-nuovo-santa-chiara-e-arrivata-la-firma-del-contratto-

Siamo felici di comunicare che nella mattina del 7 aprile scorso, dopo poco più di un anno dall’inizio dei lavori, è stato firmato il contratto per la realizzazione dell’Ospedale Nuovo Santa Chiara a Cisanello (Pisa), un’operazione che nel complesso ammonta a circa 500 milioni di euro. In qualità di commissari straordinari Giovanni Bruno, Gianluca Piredda e Matteo Uggetti hanno commentato la firma dichiarandosi “particolarmente soddisfatti per la concreta attuazione di una strategica iniziativa, fortemente voluta dai sottoscritti e svolta in continuità aziendale che consente di coniugare al meglio le esigenze di riqualificazione di una delle più importanti città italiane con quelle, sempre più attuali, del rafforzamento dei presidi sanitari di natura pubblicistica”.

Anche i tempi in cui l’operazione si è svolta non hanno registrato ritardi significativi. Basti pensare che risale a qualche mese prima della pandemia, nell’ottobre 2019, la stipula del contratto delle opere propedeutiche (viabilità, sottopassi, isola ecologica, laghetto di laminazione), per rendersi conto di come, nonostante la pandemia in atto, ci si sia attenuti ai tempi prestabiliti. Il contratto per le opere propedeutiche era stato stipulato con l’associazione temporanea di imprese vincitrice dell’appalto formata da: Inso Spa capogruppo, storica società fiorentina leader mondiale nella costruzione di ospedali, acquisita di recente per il 90% dal colosso Fincantieri e per il restante 10% dalla Regione Toscana e mandante Consorzio Integra, attraverso le consorziate: CMB Società Cooperativa di Carpi (MO) e CMSA Società Cooperativa di Montecatini Terme (PT).

Ad oggi l’appalto prevede che nei primi 4 anni vengano costruiti edifici a uso sanitario e didattico (per l’Università di Pisa) e poi, nei successivi 9 anni, venga portata avanti la gestione e manutenzione del patrimonio immobiliare sia quello di nuova edificazione sia quello già esistente (presidio ospedaliero di Cisanello). Inoltre, ci si dovrà occupare della gestione e della produzione del calore, della manutenzione di edifici e impianti, della logistica dei trasporti, comprensiva – quest’ultima – di tutte le attività propedeutiche all’avviamento del complesso di Cisanello. Per portare a termine tutti i punti previsti dall’appalto il contratto sottoscritto ha previsto 240 milioni di euro per le nuove costruzioni e 130 milioni per la parte di gestione e manutenzione.

L’RTI aggiudicatario dei lavori dovrà – nell’attivare i nuovi edifici – tenere in conto il trasferimento dei reparti, sia dal presidio storico di Santa Chiara a Cisanello, sia dai vari padiglioni di Cisanello, procedendo anche all’acquisto e alla valorizzazione immobiliare del complesso monumentale del Santa Chiara che, una volta realizzato il nuovo polo, sarà dismesso.

Salutiamo dunque con grande orgoglio la firma del contratto poiché l’avvio di questa operazione è davvero importante per il territorio. Di essa non gioverà soltanto il servizio sanitario diventando migliore per i cittadini e perdendo l’aspetto della frammentazione dei reparti, com’è invece allo stato attuale; ma andrà anche a implementare la presenza di strutture di eccellenza su cui la ricerca e la didattica accademica potranno fare assegnamento, vista la stretta collaborazione con l’Università di Pisa. Senza contare poi, che tali lavori includendo la riqualificazione della sede storica del Santa Chiara, daranno pure risalto a un’area di grande valore storico per la città.

Anche il sindaco di Pisa, Michele Conti, ha sottolineato l’importanza della stipula di questo contratto soprattutto nell’ottica di voler disegnare la Pisa di domani, sia per i residenti sia pure per chi sceglierà questo nuovo polo sanitario di eccellenza per curarsi, e si è detto solerte nel voler lavorare a livello comunale per sistemare il parco urbano di Cisanello, polmone verde della città, e per finalizzare il progetto di una nuova tramvia che porti direttamente all’ospedale dalla Stazione centrale cittadina.

Un’operazione, infine, che può far fare all’intero paese un balzo in avanti dando vita a un polo ospedaliero che per grandezza, eccellenza delle apparecchiature e dei professionisti potrà competere con i poli ospedalieri migliori d’Europa.

Fonte di dati e dichiarazioni, comunicato stampa Aoup

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Thu, 8 Apr 2021 00:00:00 +0000 https://www.pireddaepartners.eu/post/409/ospedale-nuovo-santa-chiara-e-arrivata-la-firma-del-contratto- g.piredda@pireddaepartners.eu (Gianluca Piredda)