Sorgente conquista Condotte: garantiti lavori per 1,2 miliardi

Il gruppo delle costruzioni era in amministrazione straordinaria dal 2018. Tra le commesse la ...


L'editore del quotidiano «Il Foglio», ovvero il gruppo Sorgente riconducibile alla famiglia Mainetti, conquista il ramo core del gruppo Condotte in amministrazione straordinaria, storica impresa di costruzioni attiva in molteplici settori: ferrovie, ospedali, strade, opere civili e opere marittime. Il valore dell'acquisizione è pari a 14,2 milioni di euro. Ne danno notizia i commissari straordinari Giovanni Bruno, Gianluca Piredda e Matteo Uggetti. Sorgente è una holding presente nei settori immobiliare, finanza, infrastrutture ed editoria. All'apertura della procedura di amministrazione straordinaria, il Gruppo Condotte si componeva di circa 100 partecipazioni detenute in società operative, società di progetto e società consortili. Tra queste anche Inso Spa, poi acquisita da Fincantieri in partnership con la Regione Toscana, con requisiti dimensionali tali da poter sostenere un'autonoma procedura di amministrazione straordinaria. A oggi la maggior parte delle società attive sono state cedute.

Il ramo d'azienda Condotte oggetto di alienazione al gruppo Sorgente include un portafoglio lavori composto da 10 commesse, un valore della produzione a finire pari a circa 1,2 miliardi di euro e personale impiegato pari a 425 unità, di cul 160 in Italia. In virtù di questo accordo, la società di costruzioni Condotte, grazie a un complesso e faticoso percorso di gestione in continuità svolto dai commissari straordinari, potrà continuare, dopo 143 anni dalla sua costituzione, a realizzare, in Italia e nel mondo, progetti ingegneristici all'avanguardia e innovativi.

La società Condotte d'Acqua, nata il 7 aprile del 1880, per contribuire a risolvere il problema della fornitura di risorse idriche delle Regioni e dei Comuni meno sviluppati del Paese e, poi, divenuta negli anni 2000 uno dei leader nazionali del settore delle costruzioni pubbliche, era entrata in crisi nel corso della seconda metà del 2010. Crisi conclamatasi nell'agosto del 2018 con la domanda di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi ex c.d. legge Marzano. La crisi del gruppo Condotte ha avuto effetti devastanti per l'indotto del settore edilizio, basti solo pensare che il passivo accertato dal Tribunale di Roma supera i 3 miliardi di euro e si pone, quindi, come secondo soltanto al crack del gruppo Parmalat.

Per una volta, però, un processo di ristrutturazione aziendale ha un lieto fine.

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